Come l’olfatto sia il il naturale coadiutore del gusto nell’atto dell’alimentazione ci fu più chiaramente dimostrato anche nei bambini più piccoli.
Maria Montessori, La scoperta del bambino
Che gusto e olfatto siano interdipendenti tra di loro Maria Montessori lo sapeva bene. Eppure dichiarava anche che “gli esercizi sensoriali relativi a questi sensi sono poco suscettibili di essere resi attraenti”.
La pedagogista cercava semplicemente, dunque, di favorire la possibilità per i piccoli di stare a contatto con la natura per odorare piante e fiori, o di assaporare direttamente gli alimenti distinguendone i vari sapori.
Se anche non avessimo a disposizione un giardino o un orto dove questo avvenga spontaneamente, non è impossibile portare i nostri bambini a fare una bella passeggiata al mercato rionale per acquistare frutta, verdura e spezie.
Le scent jars
Prima di mangiarle, potreste tenere da parte qualcosa per realizzare le scent jars.
Sono dei vasetti, realizzati con barattolini riciclati di vetro o con quelli in plastica degli yogurt, e consentono ai bambini di odorare ciò che vi è contenuto all’interno. In genere i loro tappi vengono forati, o chiusi semplicemente con del velo e un elastico che lo stringa al bordo superiore. Su questo blog ne ho trovate differenti varianti: con frutta, spezie, o oli essenziali. Basterebbero anche dei semplici sacchetti di stoffa imbottiti o dei filtri di the. L’importante è che possano essere maneggiati e odorati anche dai più piccini in sicurezza.
Sentirne il profumo è già di per sé stimolante, ma visto che il legame tra olfatto e memoria è anch’esso pienamente comprovato (vi ricordate la storia di Proust e delle madeleines?), si può realizzare anche un memory degli odori: duplicate vasetti con lo stesso contenuto e poi invitate il bambino ad accoppiarli. L’unica accortezza è scegliere contenitori opachi, di modo che non sia possibile vederne il contenuto.
Sperimentate in cucina
C’è una cosa che piace tantissimo al mio bambino: aiutarmi in cucina. Facciamo torte o affettiamo verdure con quello che familiarmente chiamiamo “strunk“.
È un ottimo modo per scoprire odori e sapori, imparando se volete anche un po’ di chimica.
Via via che i vostri bambini crescono, potreste coinvolgerli nella preparazione di ricette sempre più elaborate.
Siete alla ricerca di ispirazione per qualcosa di sano, insolito, ma goloso?
Provate a dare un’occhiata a Il cucchiaino di Alice, della food blogger Miralda Colombo. Io ne ho tratto tanti spunti interessanti, soprattutto nel primo periodo dello svezzamento. Le ricette sono organizzate anche in base all’età dei giovani gourmet, così da potersi adattare ai calendari suggeriti dai pediatri.
Se invece vi sentite particolarmente inclini alle sperimentazioni, potreste anche informarvi sull’autosvezzamento, una pratica di cui oggi si dibatte sempre più frequentemente.
Piccoli chef
Una volta presa confidenza con pentole e fornelli, i vostri figli potrebbero rivelarsi cuochi talmente abili da poter prendere parte alla prossima edizione di MasterChef Junior.
Perché allora non iniziare ad appuntarvi un po’ di segreti in un ricettario tutto loro?
E quando gli esperimenti saranno finiti e la cucina ripulita dagli inevitabili pasticci fatti nel frattempo, allora non resterà che mettersi tutti insieme a tavola e godersi il risultato di tanta fatica!