Il mio bimbo ha un udito particolarmente sensibile: sin da quando era piccino è particolarmente irrequieto in ambienti piccoli e chiassosi, e si spaventa dei rumori improvvisi.
Mamma cosh’è queshto rumore?
mi chiede con sospetto, anche se la fonte dista anni luce dal luogo in cui si trova. D’altro canto, apprezza molto la musica.
Non so se questa sensibilità sia una caratteristica, per così dire, geneticamente predeterminata, ma di certo anche il senso dell’udito nel bambino può essere affinato ed educato.
Giochi sonori
Un gioco veramente semplice da realizzare per i piccolissimi l’ho trovato qui. Alcuni campanelli e un contenitore di salviettine per bebè, di quelli con la scatola rigida, dove infilarli. Tutto qua. L’effetto WOW è garantito quando il piccolo shakererà il tutto, con la sua rinomata delicatezza.
Un’ altra idea niente male, se i campanelli vi avanzano, potrebbe essere quella di realizzare un percorso ad ostacoli sonoro: il fine è riuscire a completarlo senza farli tintinnare, bella sfida per i bimbi un po’ più grandicelli e movimentati, utile anche ad affinare le loro competenze motorie. Lasciatevi ispirare da questo articolo.
Se proprio in casa volete crescere un piccolo Wolfango Amedeo, divertitevi a creare insieme i vostri strumenti artigianali. Ho trovato un buon repertorio di idee su questo blog: non so voi cosa ne pensate, ma l’idea delle nacchere con i tappi di bottiglia è tanto semplice quanto geniale!
Educare alla musica
Avete mai sentito parlare della Learning Music Theory di Edwin Gordon? Si fonda sul presupposto che la musica possa essere appresa un po’ come il linguaggio. Ecco perché elabora percorsi educativi musicali rivolti a varie fasce d’età: dai bimbi ancora nelle pance delle mamme, ai neonati, arrivando ai più grandicelli, ai ragazzi e perfino agli adulti.
Se ancora non la conosceste, vi consiglio una lettura interessante; se poi dalla teoria voleste passare alla pratica, potreste ascoltare i tre volumi di Ma che musica!. Sono delle raccolte di brani curati dall’AIGAM, l’associazione che diffonde la Learning Music Theory in Italia. Organizzano anche corsi e concerti proprio per diffondere le basi dell’educazione musicale anche tra i piccolissimi. Rimarrete stupiti quando i vostri bimbi risponderanno ai vocalizzi degli educatori con i loro versetti perfettamente intonati o con un ritmico battito di mani!
La capacità di ascolto viene da lontano
Chiudo con uno stimolo anche per voi, cari genitori: esercitate la vostra capacità di ascolto!
I bambini ci richiedono continuamente attenzioni. Non lo fanno perché provano particolare gusto ad assillarci, ma perché ne hanno bisogno. Abituiamoci, quindi, a prestare loro un po’ più di attenzione.
Pochi semplici gesti, come spegnere il cellulare quando torniamo a casa. Fare loro qualche domanda, per lasciare che siano loro a raccontarci come è andata la loro giornata, cosa vorrebbero mangiare a cena, cosa indossare l’indomani a scuola.
Dare loro la possibilità di scegliere ed esprimere i loro gusti è il modo migliore per allenare la loro autonomia e la loro indipendenza di pensiero.
Ed ascoltarli, per noi, sarà un modo di conoscerli meglio e far crescere il nostro rapporto con loro!