Ci siamo lasciati nel post precedente parlando dei preparativi della partenza. Ora, per così dire, siamo già in viaggio.
Anche se non siete in partenza per il paese di Molto Molto Lontano, mettete in conto che questa domanda la sentirete pronunciare molto frequentemente dai vostri bambini durante il viaggio che vi condurrà in villeggiatura.
Come aiutarli, dunque, ad affrontare al meglio il tragitto?
Sicurezza = serenità
Premessa doverosa: la noia del viaggio molto spesso è dovuta all’impossibilità di muoversi per un lasso di tempo che, se anche non fosse lunghissimo, ad un bambino sembrerà eterno.
Nonostante tutto, non fate sconti alla sicurezza!
Il progetto Conta fino a cinque risale a qualche anno fa, ma i principi contenuti in questa infografica sono sempre attuali e validi quando si parla di viaggi in auto.
In aereo, invece, i bambini sotto i due anni di età possono essere tenuti in braccio, poiché vengono di solito fornite apposite cinture di sicurezza a chi ne fa richiesta. Se preferite che abbiano un posto di volo tutto loro, possono viaggiare assicurati al sedile con il comune seggiolino da auto. Informatevi con la compagnia di volo da voi prescelta, vi sapranno dare tutte le informazioni del caso.
Il treno, tra tutti i mezzi, è forse quello più piacevole per viaggiare con un bambino, perché è quello che gli garantisce maggiore autonomia di movimento. Se avete un bimbo particolarmente insofferente, perché non valutate questa opzione? Se la destinazione prescelta non richiede troppi cambi, scongiurando i possibili ritardi, potrebbe essere un’alternativa assai piacevole per tutti.
Ingannare la noia con il gioco
Tablet e smartphone possono essere d’aiuto per un po’, non neghiamocelo. Ma la batteria non è infinita e, soprattutto, possono creare problemi di cinetosi.
Dunque? Ho scoperto una cosa che funziona con il mio piccolino su tragitti medio-lunghi. Dargli dei punti di riferimento, come delle piccole mete da segnare per identificare i vari tratti di viaggio. Il raggiungimento di ciascuna di esse è un passo in più verso l’arrivo, e questo di per sé provoca un certo sollievo.
Con i più grandi può essere divertente fare le cose sul serio: muniteli di un atlante stradale e lasciate che siano loro a individuare i punti salienti del tragitto. Oppure regalate loro libri, come questo, con illustrazioni e racconti di curiosità storiche o antropologiche legate al luogo da visitare. Perché
I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute.
Joseph Kessel
E oltre ai classici di ogni viaggio, come cantare canzoncine, avvistare le targhe delle macchine straniere, fare giochi di parole, inventate delle storie. Vi mancano le idee? Stimolate la fantasia con questi cubi da viaggio.
Di sicuro non rimarrete mai “a terra”!